Speciale Scuola e Sport – I giovani sedentari

L’anno della pandemia, con il divieto di frequentare i luoghi di pubblico affollamento, ha sottratto i minori alla pratica sportiva, aumentando ulteriormente la quota di giovani sedentari, già comunque elevata.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 357
(Tutte le immagini: fonte Shutterstock)

Per delle cifre il più possibile aggiornate, ci viene incontro come sempre la Fondazione Openpolis che elabora i dati disponibili mettendoli a disposizione di tutti.

Nel 2022, superato lo shock pandemico, il numero di giovani che svolgono attività sportiva ha ripreso ad aumentare, ma non si è portato ai livelli antecedenti. Nella fascia tra 6 e 10 anni, i bambini sedentari sono il 21,7%; fra 11 e 14 anni il 17,2%; fra 15 e 17 anni il 19,3%.

Percentuale di persone che non praticano sport, né attività fisica (2019-21) FONTE: elaborazione Openpolis – Con i Bambini su dati Istat)

Se la disponibilità economica delle famiglie può essere un motivo di limitazione dalla possibilità di fare sport (a pagamento) nelle ore del tempo libero, è una logica considerazione che la promozione dell’attività sportiva all’interno del curriculum scolastico è senz’altro un modo per promuovere l’educazione fisica anche quale strumento di formazione di una educazione al rispetto delle regole, alla solidarietà di squadra, all’impegno personale.

Le politiche sportive della scuola

Il competente ministero (oggi si chiama Ministero dell’istruzione e del Merito, MIM), è impegnato nella realizzazione di progetti e di attività che si basano sul valore educativo dello sport. “Le iniziative dell’Ufficio, attraverso la realizzazione di progetti nelle scuole, – si legge nel sito ministeriale – sono volte a ottenere la promozione dei sani stili di vita e la valorizzazione delle diversità”.

Le attività sono tese a:

  • diffondere una corretta cultura dello sport;
  • contrastare l’abbandono scolastico;
  • facilitare l’inclusione delle fasce più deboli della popolazione scolastica;
  • favorire la partecipazione attiva degli alunni con disabilità.

Lo Sport si configura, all’interno di questo percorso, “come un’espansione naturale delle conoscenze anche nell’ottica dell’inclusione sociale”.

Le politiche sportive scolastiche sono articolate in:

  • Competizioni sportive scolastiche

Le scuole possono iscriversi ai Campionati Studenteschi, organizzati dal MI in collaborazione con Sport e Salute SpA, con il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), con le Federazioni Sportive Nazionali (FSN) e le Discipline Sportive Associate (DSA) riconosciute dal CONI, con le Federazioni Sportive e Discipline Sportive riconosciute dal CIP, con le Regioni e gli Enti locali, attraverso il portale www.campionatistudenteschi.it

  • Progetto Studenti Atleti di Alto Livello

La sperimentazione è iniziata con l’anno scolastico 2016/17.

Il programma crea le condizioni per superare le criticità che nascono durante il percorso scolastico degli studenti-atleti, soprattutto le difficoltà nella regolare frequenza delle lezioni. L’obiettivo è dare sostegno e supporto alle scuole per promuovere concretamente il diritto allo studio e il successo formativo anche di questi studenti. Per l’anno 2022-2023, sono stati 2.295 gli Istituti scolastici aderenti al Progetto sperimentale per 35.451 studenti, di cui 95 impegnati in sport paralimpici. La corrente annualità, anche per effetto dell’aggiornamento dei requisiti di adesione, ha fatto registrare un incremento notevole del numero di studenti aderenti confermando così l’interesse e l’attenzione per tale Progetto didattico e l’impegno delle scuole a supporto del successo formativo degli studenti impegnati in attività agonistiche di alto livello attraverso la personalizzazione del relativo percorso formativo.  il numero maggiore di richieste di adesione è pervenuto per atleti tesserati per la FIGC (Calcio), seguita dalla FIP (Pallacanestro), la FIN (Nuoto), la FIPAV (Pallavolo) la FIDAL (Atletica Leggera), che insieme rappresentano oltre il 60% del totale.

  • Progetti nazionali

Diversi sono i progetti proposti a livello nazionale. Il sito ministeriale ne elenca diversi, molti dei quali dedicati alle scuole dell’infanzia. Ricordiamo fra questi “Joy of Moving, Metodo educativo innovativo per lo sviluppo interconnesso fisico- motorio, cognitivo e socio emozionale del bambino. Va precisato che il MIM illustra progetti e attività che spesso si riferiscono ad anni precedenti e non sono necessariamente rinnovati anche per l’annualità in corso.

  • Concorsi nazionali

Non comportano attività fisica, ma sollecitano i valori fondanti dello sport; ad esempio il concorso nazionale “Onesti nello Sport”, rivolto agli studenti degli Istituti secondari di secondo grado sul tema “Lo sport contro ogni discriminazione”; il Concorso di idee per le scuole primarie e secondarie di primo grado, statali e paritarie “La scuola per la Mascotte di Milano Cortina 2026″, bandito nell’ambito della “promozione di attività educative, culturali, formative e a sostegno dei valori dello sport nelle istituzioni scolastiche autonome del territorio nazionale legate agli eventi sportivi dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026”; il Concorso Nazionale per la scuola dell’infanzia “Piccoli eroi a scuola”

I progetti del CONI per la scuola

In modo simmetrico, se tra i compiti principali del CONI vi è quello di “promuovere la pratica motoria, fisica e sportiva, nonché diffondere una maggiore consapevolezza e cultura del movimento tra tutta la popolazione, con particolare attenzione ai più giovani, a partire dall’ambiente scolastico, attraverso offerte sportive ed interventi formativi specifici e mirati”, ritroviamo le stesse iniziative messe in risalto dal MIM.

Questi i progetti di rilievo:

Sport di Classe è un progetto, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano, che si offre al mondo scolastico quale risposta concreta e coordinata all’esigenza di diffondere l’educazione fisica fin dalla scuola primaria, cosi da favorire i processi educativi e formativi delle giovani generazioni. (www.progettosportdiclasse.it)

Scuole aperte allo sport è un progetto sportivo ed educativo, pensato per le scuole secondarie di primo grado, che prevede la collaborazione, a tutti i livelli, tra il mondo scolastico e quello sportivo. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano e le Federazioni Sportive Nazionali, infatti, realizzano insieme un percorso che mette al centro lo sport e i suoi valori educativi. (www.scuoleaperteallosport.it)

I Campionati Studenteschi, realizzati dal MIUR in collaborazione con il CONI e con le Federazioni Sportive Nazionali, con le Discipline Sportive Associate e con il Comitato Italiano Paralimpico, portano l’attività sportiva  agonistica nelle scuole secondarie di primo e secondo grado: tante le discipline offerte nei centri sportivi scolastici, come attività pomeridiane e opzionali dedicate ai ragazzi e infine il Progetto Studenti Atleti di Alto Livello, descritto sopra, entrambi accessibili dal sito del MIM.

L’Europa per lo sport a scuola

La rete Eurydice fornisce informazioni e analisi sui sistemi educativi europei e sulle relative politiche. È composta da 40 unità nazionali con sede nei 36 paesi partecipanti al programma dell’Unione europea nel campo dell’apprendimento permanente ed è coordinata e gestita dall’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura con sede a Bruxelles, che ne cura le pubblicazioni e ne sviluppa le banche dati.

Il Trattato europeo di Lisbona del 2009 ha offerto le basi, sul piano giuridico, affinché l’Unione Europea richiedesse lo sviluppo della dimensione europea nello sport e la promozione delle questioni sportive a livello europeo.

Nell’ottica di questi sviluppi politici, e per meglio comprendere la condizione dell’educazione fisica in Europa, è stato prodotto dalla rete Eurydice il rapporto dal titolo “Educazione fisica e sport a scuola in Europa” con la finalità di descrivere lo stato dell’arte dell’educazione fisica e delle attività sportive a scuola in 30 paesi europei. Il rapporto è da considerarsi il primo tentativo della Commissione europea di individuare i punti chiave di debolezza e di forza dell’educazione fisica a scuola.

Il rapporto pubblicato è tuttavia relativo alle attività dell’anno scolastico 2011/12, ed è pertanto necessario pensarne un aggiornamento.

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