Nelle precedenti occasioni in cui Tsport ha dedicato uno Speciale ai manti sportivi in erba si è sempre accennato alle esigenze della manutenzione; in questa occasione riprendiamo gli spunti relativi alla manutenzione delle varie tipologie di manto sportivo, ricordando con un maggiore approfondimento quali siano le macchine e le tecniche necessarie per i singoli interventi.
Macchine e tecniche per la manutenzione: erba naturale e ibrida

(Foto mehmetcan/Shutterstock).
Questo articolo fa parte dello “Speciale manti in erba e manutenzione” pubblicato in Tsport 350, e investe il tema della manutenzione per i manti in erba naturale o ibrida.
Ricordiamo che – come codificato dalla FIFA – i manti cosiddetti “ibridi”, ossia con l’impiego misto di fibre sintetiche e naturali, sono considerati come “sottocategorie” dei manti in erba naturale. Questi, infatti, hanno innanzitutto le esigenze dell’organismo vegetale, che sia o meno integrato da una trama sintetica.
Le esigenze di manutenzione – e le relative macchine – saranno perciò sostanzialmente le stesse, con qualche accorgimento in più per non danneggiare, nelle lavorazioni, la struttura artificiale.
Rasatura
Durante il periodo di crescita (variabile, come si è visto in questo articolo, a seconda della tipologia) l’erba va tagliata almeno due volte a settimana. Per una qualità elevata del manto, però, l’erba dovrebbe essere tagliata quasi ogni giorno: in tal modo si limiterebbe la riduzione della superficie fogliare di volta in volta eliminata consentendo alla pianta una maggiore capacità vegetativa.
Per il gioco del calcio l’altezza da mantenere è solitamente compresa tra i 25 e i 30 mm.
Le macchine rasaerba possono avere lame a taglio rotativo o elicoidale o lame orizzontali; con l’aggiunta di un rullo posteriore si ottiene la “pettinatura” dell’erba per creare l’aspetto “a strisce” del campo.
Di recente sviluppo sono i rasaerba robotizzati per grandi superfici (vedi articolo dedicato).




Da sinistra: tosaerba a cilindri; tosaerba rotativo; tosaerba rotativo a stretto raggio di sterzata; tosaerba per tratti in pendenza (catalogo Toro).
Irrigazione
L’irrigazione del prato è, naturalmente, una pratica indispensabile. La frequenza e l’intensità dipendono da come è stato progettato l’impianto (numero e posizione degli irrigatori) oltre che dalle condizioni termoigrometriche del momento. Un impianto dotato di un maggior numero di irrigatori (mediamente fino a 24) consente di modulare l’apporto di acqua per zone con un maggiore equilibrio tra le varie aree del prato e un sostanziale risparmio nel consumo idrico.
Nel caso di un manto ibrido va tenuto conto che il supporto sintetico fornisce un certo isolamento all’apparato radicale, che riduce l’evaporazione: l’irrigazione dovrà quindi essere meno frequente.



Da sinistra: schema di irrigazione a 35 punti (Paradello Green); irrigatore a scomparsa (Toro); controllo centralizzato irrigazione (Toro).
Sfeltratura
La formazione del feltro è dovuta al deposito di materiale vegetale che deve essere rimosso affinchè non riduca la penetrazione dell’aria e dell’acqua.
L’operazione di rastrellatura del feltro viene effettuata con macchine dotate di rotore orizzontale sul quale sono montati coltelli di varia forma che effettuano tagli verticali a profondità di 20-30 mm.
Sui campi ibridi non è possibile utilizzare l’attrezzatura di de-compattazione rotante poiché ciò danneggerebbe l’integrità del tappeto: l’operazione può essere eseguita con un rullo a chiodi, in grado di penetrare la superficie fino al supporto con punte sottili che aerano la parte superiore di 30 mm, riducendo la compattazione della superficie.
Utilizzare l’arieggiatore a molle per rimuovere delicatamente il feltro superficiale e sollevare le fibre sintetiche, fino a una volta al mese durante il periodo di crescita. Una scarifica più aggressiva con denti a molle più pesanti, può essere fornito alla fine dell’inverno o più frequentemente a seconda del regime di concimazione.




Da sinistra: arieggiatore a fustelle profonde; arieggiatore; top dresser; irroratore (catalogo Toro).
Arieggiatura
Il compattamento del suolo, dovuto in particolare al calpestio operato dai giocatori, ne riduce la permeabilità idrica. Per ridurre il compattamento si praticano interventi di foratura o di carotatura. Nel primo caso, si effettuano fori tramite spuntoni montati su asse rotante orizzontale o su asse a collo d’oca; nel secondo, i fori sono effettuati da formelle che, essendo cave, estraggono la carota di terreno. Queste ultime non vanno utilizzate sui campi ibridi.
Durante la stagione calcistica si tende a praticare fori non troppo profondi, mentre nel periodo di riposo si può attuare la carotatura a maggior profondità realizzando un vero e proprio drenaggio verticale.
Una arieggiatura ed una bucatura alla fine dell’inverno sono interventi di manutenzione minima richiesta per far recuperare meglio il prato dopo gli stress provocati dal clima e dall’attività di gioco, facendo respirare le radici in profondità.




Macchine per areazione Verti-Drain e Verti-Core.
Sabbiatura, trasemina e rinzollatura
La sabbiatura viene eseguita per ridurre le irregolarità del terreno e la formazione del feltro, oltre che per ricoprire i fori della carotatura.
La distribuzione della sabbia avviene con macchine che operano lo spargimento per gravità o per forza centrifuga. Per favorire la penetrazione della sabbia entrano in funzione i verti-brush, i cui organi di lavoro sono costituiti da spazzole rotanti, con il risultato di migliorare anche l’uniformità di distribuzione.
Anche le operazioni di sabbiatura nei manti ibridi devono essere ridotte o evitate per non seppellire le fibre sporgenti nell’intaso.
Alla trasemina si può ricorrere quando il tappeto erboso ha perso di densità (meno di 100 ricacci/mq) oppure, come succede in alcuni stadi del centro-sud, per traseminare in autunno un miscuglio di microterme in un tappeto di macroterme.
Nei campi ibridi non va impiegata una seminatrice a dischi, ma solo seminatrici a chiodi oppure l’erpice alternativa.
Altro tipo di intervento per il mantenimento del tappeto è la sua sostituzione, parziale o totale, con il trapianto di zolle nelle aree degradate del campo o sull’intera superficie.




Da sinistra: due scarificatori; spazzolatrice; traseminatrice (catalogo Sisis).
Concimazione e trattamenti
La manutenzione ordinaria prevede l’applicazione periodica di concime granulare per una distribuzione uniforme dei nutrienti necessari.
In estate è necessario aiutare le piante a superare lo stress igrotermico con liquidi fito-stimolanti e fito-protettivi.
Gli spandiconcime possono essere ad azione centrifuga o gravitazionale: in ogni caso, è importante la calibratura – per garantire l’uniformità di distribuzione del prodotto – così come la velocità di spostamento del mezzo, che deve essere costante.
Per l’applicazione di elementi nutritivi in forma liquida si adoperano equipaggiamenti costituiti da botti (trainate o spinte a mano), dotate di agitatori per mantenere la miscelazione del prodotto con l’acqua e pompe per l’irrorazione.


Vai agli altri articoli dello “Speciale Manti in erba e manutenzione”:
La sfida del clima nella progettazione dei campi sportivi in erba
Speciale campi in erba e manutenzione: le cure particolari per il golf
Macchine e tecniche per la manutenzione: erba sintetica
Cura e gestione dell’erba: l’esperienza britannica alla base del progresso europeo