Il grande stadio va costruito all’interno o all’esterno del tessuto urbano? Il tema del rapporto tra lo stadio e la città riemerge leggendo il DOCFAP presentato da Inter e Milan per l’area di San Siro.
Lo stadio e la città

Estratto dal DOCFAP “Nuovo stadio di Milano” (Coordinamento progettuale: Populous Limited), pag. 106.
Gli impianti storici, quand’anche fossero nati in periferia, sono stati tutti inglobati nella città. Si pone quindi il quesito se, nel necessario rinnovamento ai giorni nostri, vada conservata la posizione acquisita nel tempo o ci si voglia liberare dei vincoli dati dal contesto urbano spostandosi all’esterno.
Doverosa premessa, la scelta dovrebbe essere fatta a monte, nella pianificazione territoriale e urbanistica: da noi, invece, la ricollocazione di un nuovo “grande stadio” necessita quasi sempre di varianti ai Piani Regolatori vigenti, tanto che abbiamo bisogno di una “legge sugli stadi” che ne consenta l’adozione con procedure agevolate.
Guardando cosa accade negli altri Paesi, a partire dal Regno Unito (che ci fa un po’ da guida su come va gestito un moderno stadio “europeo”), sembra privilegiarsi uno stretto rapporto tra il grande impianto sportivo e la città. L’occasione di ridefinire la struttura sportiva diventa l’occasione per riqualificare (o rigenerare) lo stesso tessuto urbano circostante, come abbiamo visto spesso a partire dagli stadi londinesi.
È quello che tenta di fare la proposta delle due società calcistiche milanesi che hanno presentato, lo scorso 11 marzo al Comune di Milano, il “DOCFAP” (Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali) relativo all’area di San Siro comprendente lo stadio G. Meazza (ne abbiamo parlato in questo articolo).

La proposta delle società F.C. Internazionale e A.C. Milan ha per scopo “la rigenerazione dell’ambito San Siro, la costruzione di un nuovo stadio, la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto e lo sviluppo di uno scenario di riqualificazione”. Il corposo documento dedica ampio spazio alla “rigenerazione urbana dell’intero quartiere, con la creazione dello stadio come nuovo catalizzatore urbano e sociale dell’area”.
Non approfondiamo in particolare questa che è una ennesima fase della storia ormai pluriennale relativa al nuovo stadio di Milano, ma cogliamo l’occasione per ragionare su come il grande impianto possa effettivamente costituire l’innesco di una riqualificazione complessiva del tessuto di una parte di città.
Sul tema abbiamo raccolto, nell’ultimo numero di TSPORT, tre articoli, relativi a tre città del mondo: