Intelligenza Artificiale

Per ora l’intelligenza umana è ancora necessaria.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 357
(Shutterstock)

Se osserviamo il risultato proposto da un generatore di immagini come prodotto di Intelligenza Artificiale (in realtà, per ora, poco più di un gioco) c’è qualcosa di vagamente inquietante: abbiamo chiesto uno stadio colmo di tifosi, ma ci è apparsa una sinistra schiera di zombi al posto degli spettatori; con un eccesso di giocatori in campo. Un’intelligenza “umana” avrebbe fatto di meglio, anche senza istruzioni più dettagliate.

Questo non per addentrarci nel tema – tra lo scientifico e il filosofico – dell’I.A., ma per rilevare che le risorse umane, nel nostro mestiere, sono ancora essenziali, soprattutto se cerchiamo la qualità dell’informazione.

Ci è capitato più di una volta di dover intervenire nelle nostre pagine facendo chiarezza su notizie che, partite da una fonte non verificata, si sono propagate in modo inesatto riproducendosi in cento fonti “giornalistiche” diverse riportanti tutte lo stesso errore.

Chi pensa di fare comunicazione ricopiando tal quale un comunicato stampa potrà farlo agevolmente affidandosi all’A.I. e rinunciando ad utilizzare dei giornalisti.

Ma su TSPORT e su Sport&Impianti non inseguiamo certe notizie, anche di interesse popolare, se non sono certe e verificate. Ne parliamo quando abbiamo tutti gli elementi conoscitivi documentati. C’è da chiedersi se l’I.A., che si ciba di tutto quanto è stato detto e scritto nel mondo, sia in grado di individuare come errata una notizia anche se è riprodotta cento volte.

Non vogliamo sembrare passatisti: capiamo benissimo che l’I.A. potrà agevolarci nella ricerca di soluzioni, spunti, argomentazioni, risparmiandoci magari giornate di lavoro.

Quello che possiamo garantire, è che nelle pagine che seguono tutto il lavoro è stato svolto dalla redazione di TSPORT, e da collaboratori in carne e ossa: i contenuti che leggerete sono frutto della tradizionale intelligenza umana.

Appendice

Mentre pubblicavamo questa breve considerazione, usciva (l’11 giugno) un intervento di Daniele Torcellini su Artribune, che invito a leggere.

L’autore ha scelto una foto generica di una palestra scolastica (qui a lato) e ha interrogato ChatGPT (la chatbot basata su Intelligenza Artificiale e apprendimento automatico, sviluppata da OpenAI e specializzata nella conversazione con un utente umano), chiedendole un giudizio critico come se si trattasse della rappresentazione di una installazione artistica. Il risultato è da un lato divertente, dall’altro induce a porsi numerosi dubbi sulla critica d’arte ma anche sul senso e sui limiti dell’Intelligenza Artificiale.

Qui l’articolo completo di Daniele Torcellini.