Riqualificazione della pista di atletica di Scorzè

Un nuovo manto di colore azzurro campeggia sulla pista di atletica dell’impianto sportivo di viale Kennedy a Scorzè, in provincia di Venezia.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 358

L’intervento di riqualificazione della pista di atletica di Scorzè, in provincia di Venezia, nell’impianto sportivo di viale Kennedy, è stato reso necessario dalle cattive condizioni della pista, inutilizzabile per attività agonistica.

Se, in generale, l’impianto sportivo si trovava in buone condizioni, la pista di atletica, realizzata a cavallo degli anni Ottanta e Novanta, non avendo mai subito interventi di manutenzione, scontava l’utilizzo di tecnologie ormai superate.

L’impianto sportivo condiviso dalla C.S. Libertas Scorzè – polisportiva fondata nel 1979 che si occupa di quattro diverse discipline sportive: atletica, ciclismo, basket e volley – con la società di calcio è ora oggetto di un progetto di ristrutturazione complessiva, inserito in un contesto di riqualificazione urbana dall’Amministrazione comunale.

La riqualificazione della pista di atletica in viale Kennedy a Scorzè (Ve)

L’intervento nel suo complesso ha riguardato il rifacimento di pista e pedane partendo dal sottofondo. In particolare, è stato effettuato l’allargamento interno della corsia dei 3.000 siepi per il rispetto delle geometrie di costruzione; l’allungamento della pedana del giavellotto la cui appendice è stata riportata alle quote altimetriche corrette; le pedane di salto in lungo/triplo ed asta che sono poste parallelamente nell’area Nord dell’impianto sono state fisicamente unite in maniera da formare un’unica pedana di gara, per consentire di avere delle ulteriori zone pavimentate da utilizzare durante le fasi di preparazione e riscaldamento pre-gara.

Il nuovo manto sportivo

La pista di atletica di Scorzè a 6 corsie ha una lunghezza, misurata in base alle norme Fidal, di 400 m. Il fondo in asfalto presentava una classica finitura “anni ‘80” in rubtan, ormai consumata dall’usura e dal tempo, che si è assottigliata sempre di più, tanto da essere pari a pochi mm.

Quanto alla tipologia di intervento, in base a positive esperienze precedenti, si è optato per una soluzione tipo “sandwich” costituita da un tappetino prefabbricato SBR di nuova generazione incollato al nuovo manto in asfalto, reso impermeabile da turapori e successiva finitura mediante stesura a spruzzo di rivestimento continuo applicato allo stato liquido di resina e granulo EPDM colorato.

Oltre alla sistemazione del fondo fresando le zone eccedenti le pendenze richieste, è stata rimossa la fascia in asfalto della pista oltre la sesta corsia: questo ha consentito di realizzare un cordolo in cls in grado di riequilibrare le quote esterne ridando la giusta pendenza trasversale senza ridurre la larghezza delle corsie.

Sono inoltre state inserite lungo la pista delle caditoie a fessura per la raccolta dell’acqua piovana.

Invece la quota della cordonata interna in cls è stata regolarizzata mediante la sovrapposizione di un profilo in acciaio 60x15mm. La stessa operazione, per uniformità, è stata fatta anche sulle pedane, laddove collegate fisicamente alla pista. Successivamente, alla pista di atletica di Scorzè è stato steso un tappetino di finitura in asfalto da 3/3,5 cm. il più possibile chiuso, opportunamente rullato, che garantisce un fondo omogeneo e compatto. 

Dopo aver atteso un corretto periodo per consentire all’asfalto di espellere e ripulirsi dell’emulsione superficiale, è stata posata la pavimentazione scelta, ovvero un manto omologato IAAF tipo sandwich.

Tale manto è composto da uno strato di gomma prefabbricata riciclata SBR realizzato in rotoli avente prestazionalità costanti e uniformi, con uno spessore di 12 mm., peso specifico 9,28 kg/mq, riduzione della forza minimo 30%. Il rotolo è incollato al sottofondo bituminoso mediante adesivo poliuretanico bicomponente formulato in modo specifico con un consumo su asfalto denso a temperature moderate: 1,0 – 1,1 kg/m² circa.  Lo strato superficiale finale dello spessore nominale di 2 mm è stato eseguito mediante stesura a spruzzo di rivestimento continuo in poliuretano, resistente ai chiodi, applicato allo stato liquido e granuli di gomma EPDM colorata con diametro controllato da 0,5 – 1,5 mm per un consumo minimo di 2 kg/mq, il tutto come da Circolare FIDAL 2019 -Tipologia di fascia 2 – Punto .09.

La particolarità di questa tipologia costruttiva sta nel fatto che il materassino prefabbricato realizzato in stabilimento con caratteristiche definite produce una garanzia di risposta elastica uniforme su tutta la superficie e lo strato superiore spruzzato conferisce all’atleta una sensazione di comfort apprezzata soprattutto negli allenamenti.

Si è preferita una soluzione spruzzata per evitare la dispersione delle microplastiche tipica dei primi mesi di vita delle finiture seminate e scongiurare il pericolo di inquinamento ambientale. 

Tale scelta è stata operata in quanto la pista di atletica di Scorzè ha un sistema di raccolta delle acque meteoriche a pozzetti isolati, ovvero ognuno disperdente nel terreno in maniera autonoma, senza la classica canaletta perimetrale sul lato interno che convoglia le acque tutte insieme verso un punto preciso.

A conclusione dell’intervento di ripavimentazione sono state realizzate la posa di attrezzature sportive per la zona salti e lanci, la segnatura e targhettatura della pista, la posa di un nuovo cordolo perimetrale interno in alluminio.

Pur trattandosi di un impianto sportivo all’aperto, si è ragionato anche sulle scelte cromatiche; i colori per pista e pedane sono stati scelti anche in base al possibile surriscaldamento del manto durante il periodo primavera-estate, dove di fatto si concentra grande parte dell’attività.

Per questo motivo per la pista di atletica di Scorzè si è preferito un colore rilassante e poco scaldante come l’azzurro, rispetto a tinte più scure che potrebbero concorrere ad aumentare la temperatura della pavimentazione; inoltre la finitura spruzzata con granulo EPDM essendo meno compatta di una prefabbricata goffrata, smorza la riflessione diretta della luce dando una sensazione di maggior assorbimento e di conseguenza dissipando maggiormente il calore nei confronti dell’atleta e dell’ambiente.