Plasteco Milano è specializzata in architettura tessile e realizza alcune tipologie di copertura molto utilizzate per impianti sportivi.
L’architettura tessile di Plasteco Milano per gli impianti sportivi

La piscina di Porto Santo Stefano (Gr)
La storia di Plasteco Milano è intessuta di creatività e capacità d’innovazione fin dagli esordi e porta nelle sue caratteristiche genetiche l’esigenza continua di rinnovamento. L’evoluzione tecnologica procede in due direzioni: da un lato muovendosi sullo scenario mondiale per reperire materiali e prodotti d’avanguardia; e in questo campo sono diverse le soluzioni tecnologiche che Plasteco Milano per prima ha introdotto sul mercato nazionale. Dall’altro lato, rinnovando costantemente i processi produttivi per mantenerli sempre all’altezza delle nuove sfide che pone il mercato globale.
Nel mondo dell’architettura tessile, che con Plasteco copre diversi settori di impiego, ci focalizziamo sulle due tipologie di copertura ampiamente utilizzate negli impianti sportivi.
Tendostrutture acciaio e legno di Plasteco Milano
Abbinano una struttura portante rigida in acciaio o una struttura in legno lamellare a una membrana di copertura ad alta resistenza. Si tratta di tendostrutture in legno lamellare o tendostrutture in acciaio a carattere permanente destinate a proteggere superfici di medie e grandi dimensioni, come coperture per impianti sportivi o spazi accessori di grandi impianti sportivi. Possono essere realizzate sia in semplice che in doppia membrana; nel secondo caso si ottiene un elevato risparmio energetico.
Fra i lavori recenti citiamo la sostituzione della copertura della palestra comunale di Borghetto Santo Spirito (Savona), che copre una superficie di circa 325 mq.
La membrana, nella parte centrale, è sostenuta da cinque archi in legno, mentre sulle testate viene tirata e fissata al muro perimetrale costituito anch’esso da una banchina sostenuta da pali in legno, uniti con dei pannelli prefabbricati. La membrana è ottenuta con tessuto in matrice di poliestere e doppia spalmatura in PVC stabilizzata mediante sovra-pressione interna, laccato esternamente e trattato con antimuffa.
Una struttura diversa interessa il campo della Bocciofila Savonese. La membrana è sostenuta qui da una struttura metallica portante di 19 x 31 m realizzata seguendo uno schema reticolare spaziale con irrigidimenti della maglia interna; tutti gli elementi strutturali sono composti da aste tubolari in acciaio con sezione circolare, opportunamente dimensionate. La membrana, come nell’esempio precedente, è ottenuta con tessuto in matrice di poliestere e doppia spalmatura in PVC stabilizzata mediante sovra-pressione interna, laccato esternamente e trattato con antimuffa.


Da sinistra, la Bocciofila Savonese e la palestra comunale di Borghetto Santo Spirito (Sv)
Pressostrutture e Pressostatici di Plasteco Milano
Le coperture pressostatiche non hanno struttura portante rigida, ma sono sostenute dalla sovrapressione atmosferica creata nell’ambiente interno.
La struttura sorretta dall’aria ha avuto un particolare successo negli spazi adibiti agli sport e del tempo libero, ai quali si può attribuire oltre il 70% di tutte le strutture di questa tipologia realizzate.
Fra le applicazioni sportive va menzionata in particolare la copertura dei campi da tennis, che ancora oggi detiene la maggior percentuale di utilizzo nel settore, per il basso costo e la praticità che consente di smontarle rapidamente quando occorre.
Anche le strutture adibite a coprire le piscine sono comunque richieste di frequente, come pure per la copertura di maneggi, bocciodromi, campi di pallavolo, basket, calcetto, piste di pattinaggio, palestre scolastiche.
Ogni copertura pressostatica può essere progettata a membrana singola o a membrana doppia o addirittura a tripla membrana, quest’ultima caratterizzata da maggiori economie d’esercizio grazie alla minor dispersione termica.

Un esempio recente è la copertura di due campi da tennis a Maisons-Affort, un Comune della Valle della Marna in Francia (a sinistra, la pianta).
I due campi coprono circa 1.384 mq, ma essendo sfalsati hanno richiesto un disegno apposito della pressostruttura. Vista la forma in pianta irregolare del pallone pressostatico, sono stati previsti dei rinforzi nei punti nevralgici degli angoli, che oltre ad avere una funzione strutturale per mantenere la forma del pressostatico, è anche esteticamente gradevole, ricordando petali di fiori.
Il riscaldamento viene effettuato tramite un generatore principale che, collegato tramite delle maniche pre-saldate alla membrana, convoglia l’aria calda all’interno della struttura.
La membrana è ottenuta con tessuto in matrice di poliestere e doppia spalmatura in P.V.C. stabilizzata mediante sovra-pressione interna, laccato esternamente e trattato con antimuffa. L’altezza delle cupole è pari a circa 9 metri, e al culmine si trova una parte traslucida che permette alla luce naturale di entrare all’interno della struttura.
Un altro esempio è la copertura di una piscina esterna a Porto Santo Stefano (Grosseto), con una superficie di 1.056 mq. La membrana è analoga a quelle descritte in precedenza.
Il riscaldamento viene effettuato tramite un generatore principale che, collegato tramite delle maniche pre-saldate alla membrana, convoglia l’aria calda all’interno della struttura. Aria calda che viene poi distribuita per tutto il volume interno tramite il destratificatore.
Questo viene progettato su misura per ogni struttura, secondo le esigenze di portata della macchina, del volume da riscaldare e dalla tipologia di attività che vi vengono svolte all’interno.
Come sistema di sicurezza sono presenti dei pali alti circa 4 metri ancorati a terra sui lati corti della piscina e collegati tra loro da delle funi di metallo, che servono a contenere l’eventuale caduta del pallone pressostatico consentendo alle persone presenti di uscire dalle porte in totale sicurezza.
Notizia a cura di Plasteco Milano