Quando il Comune riutilizza l’erba sintetica dismessa

L’avviso del Comune di Vallo della Lucania, che cederà l’erba dismessa dallo stadio Giovanni Morra a chi ne farà richiesta, si aggiunge all’elenco delle Amministrazioni che tentano un riuso dei manti usati in un’ottica di economia circolare e di risparmio economico sui costi di smaltimento. Affrontando una normativa ancora imperfetta.

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Da lungo tempo sulle nostre pagine e nei nostri incontri formativi affrontiamo il tema del fine vita per i manti sportivi in erba sintetica: con soluzioni di recupero, riciclo o smaltimento variamente proposte dalle aziende che cercano di rendere il problema il più possibile virtuoso e meno oneroso (qui uno degli ultimi incontri).

Fra le altre opzioni, ci sono Comuni che cercano di ottimizzare – almeno dal punto di vista economico – le operazioni di restyling di un campo riutilizzandone il manto per usi compatibili.

Vallo di Lucania (Sa)

L’ultimo caso è Vallo di Lucania che, avendo asportato la superficie sintetica dallo Stadio Giovanni Morra nel quadro del suo adeguamento ed ampliamento, pubblica una manifestazione di interesse per l’assegnazione di porzioni del manto, che “sarà ceduto se idoneo al riutilizzo e senza l’intaso, che sarà recuperato a parte”. Verrà data priorità agli enti pubblici territoriali, alle associazioni senza scopo di lucro, imprese e società sportive, a cittadini residenti a Vallo e aziende operanti nel settore di recupero e riciclo. Scadenza il prossimo 29 luglio (foto dello Stadio dalla pagina facebook della SSD Gelbison Cilento Vallo della Lucania).

Taormina (Me)

È di poche settimane fa la notizia dell’inaugurazione di un nuovo campo da gioco, di dimensione ridotta, adiacente allo Stadio Valerio Bacigalupo: la superficie, abbandonata da più di vent’anni, è stata recuperata dal Comune con la posa del vecchio manto erboso rimosso dal Bacigalupo, e installato gratuitamente dall’impresa Fratelli Anastasi che sta effettuando i lavori sullo Stadio. Con il certificato di regolare esecuzione, il nuovo campetto è stato aperto al pubblico a metà maggio (peraltro in una posizione estremamente panoramica: la foto è dell’Ufficio Stampa del Comune di Taormina).

Fano (Pu)

Lo scorso settembre è il Comune di Fano che ha messo a disposizione di “organismi di volontariato, istituzioni scolastiche, strutture sanitarie, Forze dell’ordine e associazioni no profit” della città circa 1.600 mq di erba sintetica dismessa dallo Stadio Vittorio del Curto. Al bando hanno risposto 21 associazioni, La cessione – gratuita salvo le spese di trasporto a carico del richiedente – sarebbe andata avanti fino ad esaurimento del materiale, ma è incappata in un furto di una parte del materiale da parte di ignoti, scoperto a fine febbraio, che ha comportato una ricalendarizzazione delle assegnazioni alle associazioni richiedenti.

Macerata

Risalendo indietro nel tempo, è l’inizio del 2022 quando il Comune di Macerata riqualifica lo Stadio alla Pace, e utilizza il manto sintetico qui dismesso per effettuare i lavori di rigenerazione del campo da calcetto di via Palatucci nella frazione di Villa Potenza.

Casoli (Ch)

Ad aprire l’alternanza tra erba ceduta e erba riutilizzata, nel luglio 2020 il Comune di Casoli (Ch) emise un avviso pubblico ”per la vendita di erba sintetica usata”, smantellata dal campo di calcio sito in località Quarto da Capo. Il bando, che parlava di rotoli “comprensivi di intasamento in sabbia quarzifera e granuli ecologici non vulcanizzati”, poneva un prezzo di 35 euro per rotolo da 14,40 mq.

Occhio alla “gestione illecita di rifiuti”

Nella ricerca di notizie relative a questo tipo di operazione, incappiamo invece in due episodi per i quali l’operazione varata dal Comune non è andata felicemente in porto, con il sequestro del materiale e la denuncia da parte dei Carabinieri Forestali per “gestione illecita dei rifiuti”.

Il primo caso, nel settembre 2023, è relativo al Comune di Grosio (So). I Forestali trovavano depositati in un terreno privato del limitrofo Comune di Grosotto 240 sacchi (360 tonnellate) di erba sintetica rimossa dal campo di calcio di Grosio. Ne scaturiva il sequestro e la denuncia per gestione illecita di rifiuti a carico del Comune, del proprietario dell’appezzamento, e dell’impresa che aveva realizzato i lavori di riqualificazione del campo sportivo. Il Comune dichiarava di avere temporaneamente trasferito i sacchi in attesa di un preventivo per lo smaltimento da parte delle ditte specializzate.

Il secondo caso è emerso a fine aprile, quando i Carabinieri Forestali hanno sequestrato tonnellate di erba sintetica del vecchio manto dell’Antistadio Buitoni di Sansepolcro (Ar), rinvenute in quattro diversi siti del territorio comunale. Il Comune, dopo avere smaltito regolarmente una parte del vecchio manto, aveva pensato di riutilizzarne il resto in altre aree pubbliche sportive o scolastiche. Pur avendo il Comune fatto ricorso contro il sequestro, il tribunale ha confermato che si è in presenza di “gestione illecita dei rifiuti”.

Ricordiamo che la materia è regolamentata dal “Testo Unico dell’Ambiente” (D.Lgs. 152/2006) con le sue innumerevoli e continue modifiche e aggiornamenti.

Il T.U. contiene le definizioni di rifiuto (qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi), recupero (qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile), riciclaggio (qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i rifiuti sono trattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini). Ma stabilisce soprattutto chi e come può trattare i rifiuti nelle varie tipologie e modalità.

Non chiarisce, naturalmente, in modo esplicito, come debba essere classificata l’erba sintetica, comprensiva dell’intaso, a fine vita: si potrebbe dimostrare che non è un rifiuto bensì un materiale di immediato riutilizzo.  Ma in linea prevalente lo smontaggio del campo e il suo trattamento per rimuovere l’intaso e quindi riutilizzarla altrove, sembrerebbe rientrare in un’operazione di riciclaggio, e come tale effettuabile solo da chi detiene una specifica autorizzazione o altra documentazione prescritta della legge (ad esempio, fra l’altro, la verifica che si tratti o non si tratti di un rifiuto “speciale”).

Il deposito sia pur temporaneo di materiale – che si presenta come rifiuto e potrebbe anche esser un rifiuto pericoloso – come nei casi sopra sanzionati, in mancanza di atti autorizzativi, finisce quindi con il configurare una “attività di gestione illecita dei rifiuti”.

Per non sbagliare, il modo in con cui si intende riutilizzare o eliminare l’erba sintetica dismessa devono sempre essere previste, con modalità, costi, e procedure a norma di legge, prima di incominciare il lavoro.