Ad Arezzo, i primi campi coperti per il padbol, lo sport che va oltre il padel

Per prima in Italia Ecover ha realizzato la copertura di due campi da padbol, uno sport che, dopo il padel e il pickleball, si fa strada sempre più anche da noi.

Giocare a padel senza le racchette è oggi possibile: sta prendendo visibilità anche in Italia il gioco del padbol, che dal padel prende alcune suggestioni coniugandole con il gioco del calcio.

Su un campo da 6 metri per 10, diviso da una rete centrale, il padbol (che viene anche chiamato, all’inglese, padeball) si gioca con una palla poco più piccola di quella da calcio, che va rilanciata adoperando gambe, petto, testa, ma non le mani. Il campo è delimitato da pareti, come nel padel, di rete o vetro, alte fino a 3 metri nei lati lunghi e 4 metri nei lati corti, sulle quali la palla può rimbalzare.

Uno dei centri più recenti dedicati al padbol è quello della SSD Rebote di Arezzo, una società sportiva fondata nel 2022 da due appassionati di padel che hanno creduto in questo nuovo sport, e che ha aperto i suoi impianti non lontano dagli Stadi cittadini, il Città di Arezzo e l’Enzo Tenti.

La novità, messa in pratica da Ecover per la prima volta in Italia, consiste nella copertura dei campi, progettata con una tendostruttura metallica che risulta più leggera rispetto a quelle del tennis e del padel in quanto non richiede un’altezza libera eccessiva. Ad Arezzo, Ecover ha realizzato una copertura di 12×16 metri per due campi da padbol, con un’altezza al colmo di 9 metri.

Questa tipologia di tendostruttura, per il padbol come anche per il pickleball, consente di seguire un iter burocratico più snello, che fa riferimento alla normativa UNI EN 13782 e per la quale è possibile ottenere anche un’autorizzazione temporanea.

(Notizia a cura di Ecover Srl)